La paura e il male:

la fiaba di Zio Lupo.

Nelle fiabe troviamo spesso elementi di paura che possono farci tentennare rispetto all’intenzione di leggere o meno quel testo ai bambini. La paura è un sentimento, un’emozione naturale, utile alla sopravvivenza e l’attenzione che dobbiamo avere non è rispetto alla paura in generale o al fatto che il bambino provi paura in alcune situazioni, bensì è importante non sottovalutare una paura protratta nel tempo e che tende a immobilizzare il bambino.

Nelle fiabe la paura fa parte della storia, così come nella vita e all’interno del sentiero della vicenda il bambino può vivere la paura in uno spazio contenuto in cui il finale, nella maggior parte dei casi, tende a mostrare che oltre quella paura c’è la possibilità di scoprire qualcosa in più di sé.

Esistono anche fiabe che non hanno un finale positivo ed è interessante andare a vedere con il bambino quale comportamento o quale scelta del protagonista l’ha portato verso quel finale. Noi tendiamo a vedere le fiabe come un testo che vuol farci la morale, ma è solo stando dentro la storia passo dopo passo che possiamo veramente vedere quale condotta porta a quel finale.

In tutto questo vi è una certezza, data dal semplice fatto che ciò che conduce a una determinata “punizione” (perché così potrebbe essere interpretato un finale negativo) non è altro che la conseguenza prevedibile di ciò che viene scelto.

In questa prevedibilità molti bambini trovano la sicurezza di un binomio causa/effetto che a volte nella vita non è così chiaro. Quando gli adulti fanno dipendere la scelta di un “si” o di un “no” semplicemente in base al proprio sentimento e stato d’animo del momento, il bambino si ritrova totalmente perso e incapace di poter prevedere la conseguenza dei propri comportamenti. Questo accade perchè questa conseguenza è totalmente nelle mani del sentimento dell’adulto.

Diverso è un adulto che fa conoscere al bambino le conseguenze della realtà ponendosi anch’esso, non al livello del bambino in un atteggiamento di de responsabilità, ma semplicemente come lui si fa educare dalla realtà.

Anche in questo senso una fiaba che per noi finisce male può essere per loro confortante, perché rappresenta una reale conseguenza di un comportamento che, nei fatti, non porterebbe nulla di buono. E così accade.

Di nuovo la fiaba diventa specchio sicuro della realtà come luogo che educa.

Una di queste fiabe è quella romagnola di “Zio Lupo” in cui una bambina sottovaluta continuamente le richieste che le vengono poste trovando sempre strade alternative per evitare di mettersi in discussione ed ottenere comunque il soddisfacimento immediato della sua golosità. Infrangerà perfino la parola data a Zio Lupo ignorando la pericolosità del personaggio, certa che anche da questa situazione la mamma la farà uscire indenne. Ma neppure la mamma potrà salvarla da questa conseguenza così tanto grande per entrambe.

A seguire i propri desideri senza guardare mai a ciò che la realtà ti chiede per crescere, il rischio non è solo quello di non discernere più ciò che è pericoloso e ciò che non lo è, ma di ritrovarsi a dover gestire conseguenze così grandi, da restarne schiacciati o addirittura, venirne divorati.