Il cuore di Cenerentola:

la speranza di chi con bontà scopre il suo destino.

Conosciamo tutti grazie al contributo di Walt Disney la storia di Cenerentola. La fiaba narra di questa giovane fanciulla alle prese con il proprio riscatto sociale, ottenuto grazie al riconoscimento della sua unicità da una scarpetta. é una della fiabe più famose e maggiormente presenti in culture diversissime in cui si ritrovano sempre gli elementi delle seconde nozze del padre, una matrigna crudele, un aiutante magico e una scarpa.

La versione di cui vorrei raccontarvi oggi è quella dei fratelli Grimm. Cenerentola assiste la madre al suo capezzale ed ella le dice:

“Bimba mia, sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal Cielo e ti sarò vicina.”

La fanciulla visita ogni giorno la tomba della madre, curando di avere sempre un animo docile e buono. Il padre si sposa nuovamente con una matrigna crudele e madre di due figlie e Cenerentola comincia una vita di povertà, sguattera nella sua stessa casa. Al padre chiederà di ritorno da un viaggio di portarle la fronda che toccherà il suo capo nel momento del ritorno e l’uomo coglierà un ramo di Nocciolo.

Cenerentola pianterà il rametto sulla tomba della madre, la pianta crescerà e diventerà ascoltatrice prediletta delle fatiche e dei pianti della fanciulla. Un uccellino bianco, nel momento in cui esprimerà un desiderio, avrà cura di esaudirla.

Non ci sono fate o comari magiche, ma un nocciolo, colto da un padre imperfetto, che porterà frutto sulla tomba della madre, testimonianza di una madre che ancora è presente per la figlia. Attraverso questo nocciolo le promesse della mamma si realizzano e Cenerentola potrà sentire che la docilità d’animo è consolata, abbracciata e ogni suo desiderio è curato nel suo essere esaudito dall’uccellino.

Pur nella sofferenza e nella grande povertà umana che ella vive (tra cui l’abbandono del padre) ella è supportata ad attraversare ciò che vive, con la sola richiesta di prendersi cura del proprio cuore, che al resto pensano il buon Dio e la sua mamma.

illustrazione di W. Zweigle

La fanciulla infatti saprà a chi chiedere aiuto per superare le prove della matrigna, sceglierà i desideri la porteranno al ballo e mostrerà pazienza e speranza nell’attesa che il momento della sua rivelazione avverrà.

Poteva accettare fin da subito l’amore del principe che la prediligeva al castello, ma ha preferito essere scelta e riconosciuta anche come sguattera, come a dimostrare che ciò che desidera davvero è essere amata da un uomo che riconosca il valore del suo cuore, entrando nella sua storia.

Ancora una volta la fiaba ci racconta come le sofferenze non ci sono risparmiate nella vita, ma a noi spetta il compito di curare il nostro cuore, che alla realizzazione della promessa di bene su di noi, ci pensa chi ci ama. E solo un cuore docile e buono può cogliere la strada buona davanti a lui.