Certe volte la vita ci riserva sorprese amare e difficili da affrontare.
Ci si accinge così a piccoli passi a fare ciò che va fatto, fosse anche un lieve ritirarsi o nascondersi per meglio guardare cosa ci è chiesto. Accade qualcosa di simile anche a Pelle d’asino, fiaba dei fratelli Grimm. Alla principessa è chiesto star di fronte al proprio padre impazzito dal dolore e non c’è altra via che il nascondersi, sotto un altro aspetto e fuggire.

Ma la fuga di Pelle d’asino è il tentativo di vivere una vita in attesa di poter fare ritorno alla propria casa.
A un certo punto la fanciulla si specchia e vedendo la propria bellezza rinasce in lei il desiderio di guardarsi in modo nuovo, riconoscendo una bellezza che fa ancora parte di lei.
“la gioia di vedersi così bella”
Ecco a volte non possiamo ricavare momenti per ricaricarci o riprendere le energie e affrontare ciò che di difficile ci si pone davanti e allora basterebbe riconoscere un attimo di bellezza donata per sé.
“abbiamo bisogno guardando il mondo che ci circonda di avere insieme la sensazione dello stupore e la sensazione dell’accoglienza” G.K.Chesterton

Se da un lato abbiamo bisogno di stupirci di qualcosa di bello che accade per ripartire, è quanto mai importante che questo evento ci riguardi, ovvero vada come a ricordarci che la bellezza accade per noi. Perché abbiamo bisogno di questa familiarità? Perché riconoscere questo è riconoscere che siamo amati in questo mondo.
E così coltivare un attimo di bellezza per sé, è prendersi cura del desidero che quel momento in cui abbiamo trovato aiuto o abbiamo ricevuto un sorriso di conforto o il nostro bambino più difficile ha fatto un piccolo gesto di bene, coltivare il desiderio che riaccada e che noi possiamo di nuovo vederlo e riconoscerlo.