La Signora Holle e la neve

Quante volte da bambini abbiamo sentito leggende che raccontavano l’origine di fenomeni atmosferici? Creature mitologiche che con le loro abitudini causavano quel tale evento nella nostra giornata? Il che ridava un accento quasi mitologico alla nostra giornata, come se davvero le lenzuola stropicciate di qualcuno potessero determinare la nostra prima neve…

Oggi voglio raccontarvi della Signora Holle, tra le mitologia norrena e il folklore germanico, resta la figura fiabesca di questa vecchina che si prende cura delle giovani donne e di chi, volenteroso, sogna per sè un altro destino.

Di che hai paura, cara bambina? Resta con me; se sbrigherai per bene tutte le faccende di casa, ti troverai contenta. Devi soltanto badare a rifarmi bene il letto e a sprimacciarlo con cura, si che le piume volino. Allora nevicherà sulla terra. Io sono la signora Holle’

Una giovane ragazza incontra la Signora Holle, signora della neve. La fanciulla giunge a lei attraverso una fonte e oltrepassando vari personaggi che le chiedono aiuto a cui lei risponde prontamente offrendo assistenza. Giunta alla casa della signora della neve, decide di restare al suo fianco, servendola. Infatti…

“La vecchia le parlava con tanta bontà che la fanciulla si fece coraggio, accettò la proposta ed entrò al suo servizio. E a tutto provvedeva con soddisfazione della padrona, e le sprimacciava sempre il letto con tana energia che le piume volavano intorno come fiocchi di neve. Perciò ella stava bene con la vecchia: mai una parola aspra, e lesso e arrosto tutti i giorni.”

La ragazza stava bene, ma ecco che la richiama un sentimento di nostalgia della vita vera, della realtà. E sarà proprio questo a farla riemergere dal pozzo e rilanciarla verso il mondo, con un cuore più certo della letizia che l’attende.

“Rimase un po’ con la signora Holle, poi divenne triste, e in principio non sapeva neanche lei perché. In seguito s’accorse che era nostalgia: benché qui stesse mille volte meglio che a casa, tuttavia desiderava tornarvi. Finalmente disse alla vecchia:

— Rimpiango la mia casa; e, benché qui stia cosi bene, non posso più fermarmi, devo tornar su dai miei —.

La signora Holle disse:

— Mi piace che tu ti strugga di tornare a casa; e, poiché mi hai servito così fedelmente, voglio riportarti su io stessa —.

Al suo ritorno un segno tangibile della speranza che è stata nutrita nel suo cuore e che è riservata solo a chi conserva un animo gentile.

La sorella, avida e pigra, tenterà invano di accedere a tale ricchezza, colpevole non delle proprie qualità, quanto dell’aver teso unicamente all’oro, alla ricchezza materiale, piuttosto che godere della bontà di qualcuno che desidera prendersi cura di te e in cambio chiede una cura. La vecchina infatti propone un lavoro semplice, come quello di riassettare la casa, che è la disciplina lenta di chi riportando l’ordine attorno a sè, si prende cura di ciò che è dentro di sè. La signora Holle, gradualmente, nutre il cuore della giovane di bontà e ne valorizza il lavoro fedele, ridonando la speranza che al mondo c’è una casa per lei e che il bene risponde a coloro che lo cercano e ne fanno spazio nel proprio cuore.