
Perchè credere ancora in Babbo Natale?
La leggenda di Babbo Natale nasce dalla storia di San Nicola, vissuto nel quarto secolo dopo Cristo in Turchia. Ogni anno nelle case di tutto il mondo arriva questo “babbo” che il giorno della nascita di Gesù consegna un dono ad ogni bambino sulla terra, il tutto in un’unica notte. Una di queste notti, Santa Claus entra nella casa di G.K. Chesterton e gli lascia un dono nella calza, che il bambino scopre la mattina:
“E la spiegazione era che un certo essere che tutti chiamavano ‘Santa Claus’ era benevolmente disposto verso di me… Ciò che credevamo era che una determinata agenzia benevola ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente.“
La vera scoperta di Gilbert non sta appena nel dono che riceve, quanto nel costatare che esiste nel mondo qualcuno che lo ama in modo totalmente gratuito e che gli fa un dono.
A distanza di anni Gilbert ci racconta di quale grande ipotesi si fa strada nel suo cuore in seguito a una tale bizzarra ricorrenza. Infatti, ogni anno, proprio la notte di Natale, Santa Claus lascia un dono e così fa l’anno successivo, fedele.
“E, come affermo, io ci credo ancora. Ho semplicemente esteso l’idea.”
Allora chiedevo solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo Chi mette la calza accanto al letto, e il letto nella stanza, e la stanza della casa, e la casa nel pianeta, e il grande pianeta nel vuoto. Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi dollari e qualche biscotto. Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare. Una volta pensavo fosse piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande da entrare solo per metà nella calza. Ora sono felice e stupito ogni mattina di trovare un regalo così grande che ci vogliono due calze per tenerlo, e poi buona parte ne rimane fuori;
è il grande e assurdo regalo di me stesso, perché all’origine di esso io non posso offrire alcun suggerimento tranne che Babbo Natale me l’ha dato in un particolare fantastico momento di buona volontà”.
Ogni anno Babbo Natale porta un dono ad ogni bambino del mondo proprio il giorno in cui un bambino rinasce ogni anno e si fa dono per tutti gli uomini che egli ama.

E ora veniamo al racconto di questa settimana, per i suoi figli Tolkien scrisse ogni anno, dai tre anni del primo figlio John, delle lettere a nome di Father Christmas. Ogni anno il giorno di Natale i bambini trovavano una lettera in cui Babbo Natale raccontava le sue avventure insieme a tutti coloro che insieme a lui vivono al polo nord. Primo fra tutti l’Orso Bianco, amico inseparabile e pasticcione, che fin dalle prime lettere aiuta e accompagna Babbo Natale nel suo lavoro. Tra simpatiche gag e piccoli episodi, conosciamo la profonda amicizia che lega questi due personaggi.
Sono lettere semplici, narrate dallo stesso Babbo Natale con alcuni commenti aggiunti dall’Orso Bianco. Fanno parte di una raccolta edita Bompiani, a cura di Baillie Tolkien e tradotta e curata da Marco respinti.
Qui sotto ne trovate due, impaginate e ricopiate per voi.