Un racconto di natale di L.M.Alcott

Immaginate una grande casa di fine ‘800 con famiglie che vivono in stanze diverse, ognuna con la sua storia e le sue ristrettezze. Ecco, proprio qui, alla luce della luna della notte di Natale, due sorelle si confidano con amarezza i loro desideri, piangendo silenziosamente per non intristire la mamma e consolandosi a vicenda. La loro vicina di casa, una tal Miss Kent, sente i discorsi delle bambine e nasce nel suo cuore una grande tenerezza. Decide quindi di donare, scegliendo tra ciò che possiede, qualcosa alle ragazze. Questo primo gesto incontrerà lo stupore dei vicini, ma farà anche nascere in loro il desiderio di contribuire a quel “bendiDio”.
“Credo che una persona come lui non si sarebbe data affatto pena per una storia come quella, se non gli fosse stata raccontata da una voce così delicata (si riferisce a Miss Kent) e da un paio di occhi chiari e compassionevoli puntati su di lui.“
Mr. Chrome, un abitante della casa, resta colpito non solo dal gesto della vicina Miss Kent, ma da lei stessa. Il desiderio di donare nasce per l’incontro con quella signorina per le scale, così intenta a creare qualcosa di semplice ma bello, che lo commuove.

Un susseguirsi di regali e di cambiamenti nel cuore dei protagonisti culminerà nello stupore delle bambine. Ma ciò che colpisce resta lo sguardo nuovo che gli abitanti della casa, in seguito a questo gesto, riscoprono tra di loro. Mentre sono a pranzo insieme, si raccontano e si scambiano aneddoti sulle ragazze che hanno mosso così tanto i loro cuori.
“Sapete, quando la gente comincia a far gesti gentili, la cosa riesce loro così facile e piacevole che dopo un po’ non riescono a farne a meno e a volte un comportamento del genere li allieta a tal punto che scoprono di amarsi molto: proprio come Mr. Chrome e Miss Kent scoprirono quel giorno meraviglioso.“
Si riscoprono amici e qualcuno, qualcosa di più. Ciò che mi ha spinto a volerlo condividere con voi è proprio quest’attenzione alla Letizia ed al cambiamento che il gesto del “donare” risveglia nel cuore, non tanto di chi riceve, ma di chi dona.
Presi dall’euforia di compiere il bene, i signori abitanti della casa di Mrs. Smith decidono addirittura di realizzare un bellissimo albero di Natale, per compensare il misero alberello che avevano recuperato le bambine per i fratellini. Ma Luis May Alcott nuovamente ci stupisce in quest’ultima scena, evitando la tentazione di cadere nel pensiero che sia la bellezza di ciò che doni a riempire il cuore. Seguite lo sguardo della piccola Petkin, che riconosce il dono per lui più gradito nella semplicità di chi si era tanto preoccupato per la sua felicità.
Lungi da esser il solito racconto in cui i ricchi elargiscono carità ai poveri (della quale comunque non dovremmo nè scandalizzarci nè darla troppo per scontata) si rivela una novella delicata e dolce in cui chi dona, si riscopre unito e amico di chi riceve e viceversa. Un continuo scambiarsi di gratitudine porterà a creare un’amicizia e a riscoprire con sguardo nuovo colui che è accanto a noi, riaccendendo, per alcuni, una danza nel cuore. La narrazione dolce e vera di Luis May Alcott ci accompagna in questo suo racconto, in cui tutto, perfino dei fiori, partecipa al miracolo più grande del Natale: riscoprirsi amati.
Qui sotto ho ricopiato per voi il racconto, potete scaricarlo e gustarvelo, magari con una bella cioccolata calda sotto l’albero di Natale.