L’uccello Titento : eroe è anche chi sbaglia!

La fiaba de “L’uccello Titento” è una fiaba svedese (che in alcuni tratti sembra ripercorrere la sua gemella dell’uccello di fuoco) ma contiene due particolarità che desidero condividere con voi.

illustrazione di Susanna Teodoro

La storia comincia con tre fratelli che, a turno, partono per trovare questo leggendario uccello Titento il quale potrà guarire l’improvvisa cecità del padre per mezzo del suo magico canto. Dopo il mancato ritorno dei primi due, decide di partire anche l’ultimo figlio, nonostante le preghiere del padre di rimanere con lui.

Il ragazzo arrivato a una locanda assiste ad uno spettacolo terribile: l’oste nelle sue stanze tortura il corpo di un uomo morto, ucciso a causa dei suoi debiti. Il ragazzo non si da pace e chiede spiegazioni al locandiere il quale ancora pieno di rabbia, si giustifica dicendo che non seppellirà il corpo finchè qualcuno non paghi il debito del defunto. Il giovane decide non solo di pagare il debito, ma anche la sepoltura.

Ciò che accade in questo passo della storia è molto importante perchè ci mostra che il giovane principe possiede un cuore buono e che riconosce come persona quel corpo, non ne è indifferente e desidera che anche lui sia sepolto perchè lo ritiene degno nonostante abbia sbagliato e sia morto per i suoi errori. Il valore della sepoltura è proprio questo, riconoscere nell’altra persona un essere umano degno di amore. Pensate a quante volte nelle popolazioni del passato per punire un uomo nell’eternità non gli si dava sepoltura, proprio perchè fosse condannato a non avere un luogo in cui riposare, in cui essere ricordato, ma costretto a morire e ad essere abbandonato come un animale.

illustrazione di Susanna Teodoro

In seguito a questo gesto incontra una volpe che gli svelerà come prendere l’uccello Titento. A ciò aggiunge la raccomandazione di non accarezzarlo. Il giovane segue le istruzioni della volpe, ma in ultimo cede e lo accarezza. E questo rischierà di accadere anche nel corso della prova successiva, se non fosse che la volpe nuovamente interviene a sostegno del giovane. Nella versione dell’uccello di fuoco il protagonista sbaglierà più volte, anche verso la fine e tutte le volte la volpe si ritroverà a investire di nuova fiducia il giovane. Ma nessun errore nuoce davvero, anzi grazie a questi il principe incontrerà una principessa della quale si innamora e chiede alla volpe aiuto per portare con sè la ragazza. La volpe lo aiuterà fino alla fine della storia, dove poi svelerà la propria identità.

Questa fiaba mostra un eroe che non sempre è furbo e compie la cosa giusta, ma sbaglia, più volte e di fronte ai suoi errori la volpe mai l’abbandona. Non solo, dalle scelte sbagliate, nascono nuovi incontri ed il giovane scoprirà cosa desidera per sè e come ottenerlo. Nulla è perduto in una strada buona e questo lo sappiamo dall’amica volpe che per prima non preclude al giovane mai nulla, a dispetto delle sue scelte.

Vi invito a leggere la fiaba, così da scoprire l’amicizia di questa volpe, che non abbandona, ma insiste con fiducia affinchè il giovane impari a fidarsi e a scegliere. E vivere la bellezza di una storia dove noi possiamo anche sbagliare le nostre scelte perchè neppure con il nostro errore la strada è perduta, ma si arricchisce di occasioni per chi nasconde in sè un cuore buono.

Qui sotto trovate la fiaba.