La spada nella Roccia

Oggi in vista del fine settimana dei morti e dei santi voglio raccontarvi la storia di San Galgano, ovvero la storia vera e italiana della “Spada nella Roccia”.

illustrazione di Alice Rossi

La storia racconta del figlio del defunto Conte Guido, della nobile famiglia Guidotti, il quale nominato cavaliere in età precoce si ritrova sommerso di responsabilità e aspettative fin dalla più tenera età. Siamo nel 1148 quando nasce il piccolo Galgano, nella città di Chiusdino, vicino a Siena. La solitudine e la crescente richiesta di partecipare a decisioni importanti all’interno del borgo rendono il giovane arrogante e poco rispettoso dei coetanei e concittadini. Ormai fuori controllo il giovane Galgano riceve la visita dell’Arcangelo Michele, che già in altre occasioni era intervenuto mostrando la propria predilezione per il giovane.

Galgano fa un sogno, guidato dall’angelo giunge in un luogo sotterraneo dove l’aspettano la vergine Maria e gli apostoli. La Madre di Dio gli chiede di costruire un luogo santo per lei sul Montesiepi, un colle boscoso e selvaggio che si diceva abitato dagli spiriti.

Galgano andrà dalla madre chiedendo di realizzare la richiesta della Vergine Maria, ma Dionigia, così si chiamava la mamma di Galgano, non si fida da tempo del giovane figlio, a causa del suo comportamento presuntuoso ed egoista. Teme poi sia una richiesta del Maligno vista la fama sinistra del luogo prescelto. Galgano cercherà aiuto nei parenti o negli amici ma troverà sempre resistenza nei suoi confronti. Comprende allora la propria responsabilità nella sfiducia mostratogli e deciderà così di cambiare atteggiamento e di prendere moglie. La fidanzata destinata a lui sarà Polissena, una giovane della città di Civitella.

Un giorno Galgano si mise in cammino verso la casa della sua promessa sposa, salì sul cavallo e cominciò il viaggio. Arrivato nei pressi del montesiepi il cavallo si fermò e non ci fu verso di farlo muovere. Galgano decise di aspettare fino al giorno successivo. Il giorno dopo di nuovo il cavallo giunto in quel punto non volle più proseguire e questa volta apparve l’Arcangelo Michele in persona davanti al giovane, ribadendo la richiesta di Maria Santissima.

Galgano non indugiò più. Salì sul Montesiepi con nel cuore la certezza della predilezione riservatagli dall’Arcangelo e desideroso di lodare il Signore. Desiderava pregare innanzi a una croce, ma non trovò nulla con cui costruirla, finchè non vide l’elsa della sua spada. Imbracciò l’arma e la conficcò nella nuda pietra che inspiegabilmente accolse la spada, quasi a prova di un intervento divino. Galgano da quel giorno restò a vivere sul Montesiepi e non cedette alle lusinghe e alle richieste della famiglia di tornare alla vita del borgo. La sua fama giunse ovunque nei dintorni e poi in tutta la Toscana e molti chiesero di poter partecipare alla sua nuova vita spirituale. Galgano intraprese, così, il viaggio alla volta di Roma per chiedere al Papa la sua benedizione.

Durante la notte tre frati invidiosi della fama del giovine tentarono di estrarre la spada, ma riuscirono solo a spezzarla. In quell’istante , consci del terribile gesto compiuto, scapparono in tre direzioni diverse. Due di loro rimasero uccisi e il terzo fu risparmiato e prese a raccontare e a rendere grazia dei prodigi e della santità del luogo.

Anche la fidanzata Polissena che all’inizio tentò di far ritornare Galgano a sè, cominciò a mutare atteggiamento e si dice abbia scelto la vita monastica, condividendo col suo promesso sposo la vocazione alla contemplazione di Dio.

Tornato su colle Galgano trovò la spada spezzata e brandendo l’elsa l’avvicinò alla lama e miracolosamente la spada si ricompose, saldando le due parti. Ciò aumentò ulteriormente la fama di quel luogo.

Galgano morì abbracciando la prodigiosa spada e oggi in quel luogo sorge una piccola chiesa costruita nel 1186, anno della santificazione di Galgano, dove è conservata la salma del santo e la prodigiosa spada ancora infissa nella roccia.

Qui di seguito vi lascio alcune illustrazioni di Alice Rossi, (per via del copyright non posso condividerle tutte, ma desidero mostrarvi quanto sono belle!) tratte dal libro “San Galgano e la spada nella roccia” scritto da Daniela Braccini ed edito da Press e Archeos. Un libro curato nelle illustrazioni e nel testo che mi permetto di consigliare, le immagini creano un coinvolgimento autentico nella storia e si offrono come valido aiuto nell’avvicinare il bambino alla storia del santo cavaliere. La storia è raccontata con semplicità senza “sconti” su ciò che realmente sappiamo accadde, non avendo paura di raccontare il percorso di santità come il cammino semplice e non sempre facile di chi decide di lasciare che un Altro, il Signore, conduca la tua vita.