La sirenetta di H.C.Andersen: l’amore e l’eternità.

illustrazione di C. Birmingham

La Sirenetta è forse una delle fiabe più famose e che personalmente preferisco.

Il desiderio, l’amore e l’eternità sono solo alcuni dei temi che Andersen tratta nel racconto della vita di questa creatura. Ma oggi vorrei parlarvi dell’eternità e del cuore della fiaba di Andersen così famosa ma nella sua essenza, davvero poco conosciuta.

Come tutti ricordiamo la Sirenetta salva il giovane principe, con cura lo spinge fino a riva, tenendogli la testa fuori dall’acqua e lo lascia sulla spiaggia. Il giovane viene ritrovato da alcune ragazze e portato nel vicino monastero. Ritornata nell’oceano la piccola sirena non racconta nulla. Più volte torna alla spiaggia dove aveva lasciato il principe, ma non lo trova. Alla fine svela tutto ad una delle sorelle, che lo condivide con le altre sorelle, fino all’arrivo di un’amica sirena che conosce la dimora del principe. Così la Sirenetta va a trovarlo la notte, senza mai farsi vedere, lo segue nei viaggi e nelle notti al chiaro di luna quando lui crede d’essere solo.

Tutto questo continua finchè non avviene un interessante dialogo con la nonna.

“«Se gli uomini non affogano» chiese la Sirenetta «possono vivere sempre, non muoiono come noi quaggiù nel mare?»“

illustrazione di Chalotte Gastaut

La sirenetta ama il principe e desidera per lui una vita senza fine, lontana dalla morte e dal dolore. Da notare, non chiede come fare per averlo vicino a sè, non chiede di stare con lui, chiede se sarà vivo. L’amore della Sirenetta non anela al possesso dell’amato, ma alla sua vita, alla sua eterna vita. Che diversità da come ci viene proposto l’amore oggi..

“«Si invece» disse la vecchia « anch’essi devono morire; e la loro vita è perfino più breve della nostra. Noi possiamo arrivare ai trecento anni, però quando smettiamo di esistere qui, diventiamo schiuma nell’acqua , non abbiamo nemmeno una tomba quaggiù fra i nostri cari. Noi non abbiamo un’anima immortale[…]Gli uomini invece, hanno un’anima che vive sempre, che continua a vivere vive dopo che il corpo è diventato terra; sale attraverso l’aria trasparente fino alle stelle scintillanti!»

Agli uomini è data un’immortalità, un’eternità, la persistenza dell’essere, dell’esistere.

Alle sirene no.

«Perché non ci è stata data un’anima immortale?» disse la Sirenetta triste. «Io darei i miei trecento anni che ho da vivere per poter essere un solo giorno umana e poter aver parte nel mondo celeste!»

Dall’amore per il principe riscopre l’amore verso di sé, neppure per se stessa desidera una fine, non vuole scomparire nel nulla e diventare spuma di mare. La spuma, la schiuma del mare che si infrange sugli scogli e scompare, è una bellissima metafora dell’inconsistenza, della perdita totale di sé, del proprio corpo. Il diventare schiuma metafora del nulla. Nei bambini, (provare per credere) al sentir parlare del destino della piccola Sirenetta avviene una ribellione, si arrabbiano e non riescono a concepirlo. Che sano dolore!

Quindi, come per loro, anche alla Sirenetta è inconcepibile finire nel nulla, non esserci più. Con la semplicità e la radicalità di questo “sentire”, va in cerca di ciò che può salvarla.

“«Io dunque devo morire e fluire come schiuma sul mare, e non sentire la musica delle onde, non vedere gli splendidi fiori e il sole rosso! Non posso fare proprio nulla per conquistare un’anima eterna?»“

Un’anima immortale. La desidera. La sirenetta si accorge che desidera più di ogni altra cosa un’anima eterna. Sorge ora una domanda: Come può conquistarla?

“«No,» rispose la nonna «Solo se un essere umano ti avesse così cara da essere per lui più del padre e della madre; se con tutti i suoi pensieri e tutto il suo amore fosse legato a te e facesse porre dal prete la sua mano destra sulla tua come di esserti fedele per tutta l’eternità, allora la sua anima scenderebbe sul tuo corpo e anche tu avresti parte alla felicità umana. Ti darebbe un anima e conserverebbe la propria.”

Occorre legarsi a qualcuno. Ricorda un pò Antoine De Saint Exuperì, quando racconta del piccolo Principe e della volpe. Questo legarsi è l’unica strada per l’eternità. Il legame con un uomo, che non solo la ami, ma scelga di condividere con le la sua vita e il suo destino di anima eterna.

A questo punto la Sirenetta si muove. Si muove in un modo nuovo, mentre prima le “bastava” seguire il principe, contemplarlo, ora diventa per lei interessante avere il suo amore.

illustrazione di C.Birmingham

[…]non riusciva a dimenticare il bel principe e il dolore di non avere, come lui, un’anima immortale.”

Talmente interessante da muoverla. Da questo momento in poi il principe e l’anima immortale non saranno mai più separati, pensare all’uno farà pensare all’altro, ed il valore del principe non sta più appena in un amore possibile, ma nella possibilità di un amore eterno.


citazioni della fiaba dal testo H.C.Andersen “Fiabe e storie”, traduzione di Bruno Berni Donizelli Editore