di come una noce cambiò il destino di un ragazzo
Come in una matrioska ci accingiamo ad aprire un elemento importante della storia di questo schiaccianoci. Marie percepisce la vita dentro quel fico trovato sotto l’albero, ne indovina gli Stati d’animo, legge i messaggi che lo schiaccianoci le invia attraverso le espressioni e i movimenti per gli altri impercettibili. Lo zio Drosselmeier si accinge a confermare a Marie la presenza di questa vita oltre la fantasia, raccontando la storia che ha portato un giovane ragazzo a trasformarsi in uno schiaccianoci.
Inizialmente l’ingordigia di un re crea una guerra tra ospiti e ospitanti nella quale la principessa finisce ad essere vittima principale di questa diatriba. Ella ha bisogno di essere salvata da un destino di solitudine e un giovane nipote di Drosselmeier decide di tentare quest’impresa. Ma nella riuscita di ciò, perderà egli stesso le proprie sembianze umane. A questo punto la principessa si rivelerà totalmente ingrata rinunciando a rispettare i patti e la verità di quello che è accaduto.

Ma ancora una volta la fiaba non delude, il destino che propone è un destino di felicità, ovvero un destino che dentro ha la promessa di un amore vero e la principessa Pirlipat non è in grado in questo momento di offrire ciò al giovane schiaccianoci. Allora in questo caso specifico, la fiaba va a ricercare nella realtà un nuovo destino per lo schiaccianoci, un’altra giovane che sia in grado di amarlo leggendo oltre quel suo aspetto immobile.
Se per prima cosa la noce aveva dato al ragazzo la possibilità di diventare principe, questo nuovo impedimento serve per introdurre una promessa di amore.

Nello schiaccianoci l’Altrove non è quindi alternativa alla realtà, ma dialoga con essa ed in essa va a ricercare la promessa più bella e più grande che nella fiaba della Noce dura, nel cuore della principessa Pirlipat, non ha trovato spazio.
Non dobbiamo aver paura di questa fantasia che si fa “luogo altro”, perché solo uno spazio in cui poter ritrovare una promessa nuova e poter tornare alla realtà nutriti e arricchiti di uno sguardo che sa meravigliarsi ancora. Le fiabe hanno questo grande potere, tendono alla verità più bella, nutrono il desiderio e sono fatte per un ritorno.
Per questo vale la pena leggere le fiabe ai bambini, perché il loro cuore sia nutrito dell’ipotesi che possa accadere qualcosa di meraviglioso anche nella realtà.
illustrazioni di Roberto innocenti e Jacopo bruno