Ne “Il mago di Oz” di L. F. Baum conosciamo una bambina di nome Dorothy che abita un grigio kansas, in una casa grigia, in mezzo a campi grigi. Giunge, imprevisto un uragano che sradica la casa con la bambina al suo interno e la trasporta lontano. Dorothy si ritrova in un mondo nuovo, pieno di colori, meraviglie e ricco di strani personaggi come i succhialimoni e le streghe, buone e cattive. Ma il suo unico desiderio resta quello di tornare a casa. A sentir questo la strega Glinda la invita a raggiungere la città degli smeraldi, dove abita il grande e potente mago di Oz, l’unico che potrebbe avere il potere di aiutarla. Come arrivarci? Percorrendo la strada dai mattoni gialli.

C’è sempre una strada da percorrere, una strada gialla, dorata, solo nostra, in cui crescere, incontrare aiuti e chissà, forse qualche nuovo amico. E così occorre partire, rischiare, faticare e superare deserti, boschi e pericoli. Perché una strada c’è, seppur a volte piccola, nascosta e impervia c’è, e finchè c’è la strada, con il suo procedere sempre verso la meta, c’è la vita che non si ferma né si arresta, ma sempre è pronta a ripartire ed aspetta solo i nostri passi.
Questa fiaba mi ha accompagnato durante lo scorso lockdown, con i miei bambini, nel vedere i giorni che passavano, contandoli ad ogni mattone giallo che Dorothy e i suoi amici percorrevano, nel nostro calendario disegnato, di capitolo in capitolo la sera, per vedere se davvero la bambina sarebbe alla fine tornata dagli zii. Oggi lo condivido con voi, per chi volesse stamparlo, colorarlo e contare i giorni che continuano a cominciare, ad esserci per noi, per il nostro viaggio.